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 Parto dolce e naturale

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MessaggioTitolo: Parto dolce e naturale   Parto dolce e naturale EmptyMar 07 Dic 2010, 14:42

Negli ultimi anni si sta affermando sempre più la tendenza a ricorrere a metodiche di parto in cui la medicalizzazione viene ridotta al minimo. La donna si sente in questo modo maggiormente protagonista di questo evento, lo vive in modo più rilassato e consapevole e soprattutto si permette al bimbo di venire al mondo in modo meno traumatico e più naturale. Il bambino viene lasciato fin da subito con la mamma, che può attaccarlo al seno fin dalle prime ore. Si parla ovviamente di situazioni non a rischio di complicanze.
Per garantire queste condizioni occorrono strutture e esperienze specifiche, ragion per cui in alcune strutture si ricorre di preferenza a un parto più tradizionale e medicalizzato, con ricorso a farmaci per l’accelerazione del travaglio, anche in assenza di specifici rischi per il bimbo.
Una metodica che inizia ad essere diffusa è quella del parto in acqua, che avviene in una vasca ampia e profonda abbastanza da mantenere il pancione immerso qualsiasi sia la posizione assunta dalla donna. L’acqua è a temperatura costante (37 gradi), consente di rilassarsi e di rendere il travaglio meno faticoso grazie all’assenza della forza di gravità. Si è osservato inoltre che il massaggio continuo del liquido accelera le doglie. Alcuni ospedali consentono di effettuare in acqua il solo travaglio, per sfruttare la forza di gravità del bimbo che tendendo a scendere favorisce il parto. Altre strutture invece caldeggiano il parto in acqua come meno traumatico per il bimbo e più rilassante per la donna.
Un’altra accortezza riguarda lo studio della giusta luce, per creare meno traumi possibile al bimbo. La stanza viene tenuta in penombra per evitare un eccessivo contrasto, si cerca di parlare a voce più bassa possibile e può essere usata la musica, magari scelta dalla mamma, come sottofondo. Dopo il parto si attende per tagliare il cordone ombelicale e si posa il bimbo sul ventre della mamma. Il papà può collaborare, se desidera, all’operazione del taglio del cordone. Se non ci sono complicazioni l’intervento del medico è ridotto al minimo e la mamma può collaborare con l’ostetrica, che può aiutarla sia fisicamente che psicologicamente.
Quasi tutti gli ospedali e le cliniche si stanno attrezzando per permettere fin da subito il rooming in, ovvero la coabitazione della mamma e del bambino fin da subito dopo la nascita. Ove questo non fosse possibile si opta per l’allattamento a richiesta: il bimbo viene portato alla mamma non appena manifesta segnali di fame.
Alcune strutture inoltre permettono di trascorrere le prime ore dopo la nascita in una stanza che riproduce una vera e propria stanza da letto, con letto grande e arredi, spesso con la vasca per il travaglio e il parto. Il papà può in questo modo essere presente, si crea un’atmosfera più familiare e rilassante, sia pure con la possibilità per il medico di intervenire nel caso in cui si renda necessario.
Molto importante per un parto attivo e dolce la possibilità per la donna di assumere la posizione che più le aggrada, sia per il travaglio che per la fase di espulsione. E’ a disposizione un letto per partorire normale o appositi sgabelli. La mamma può stare sdraiata o accovacciata o come più desidera. Tramite il cardiotocografo è possibile controllare a intervalli regolari che tutto vada bene.
In ogni caso la tendenza più diffusa, anche nelle strutture non attrezzate con vasche o sgabelli particolari, è quella di rispettare il ritmo naturale delle cose, riducendo la medicalizzazione al minimo. E’ basilare in questo che l’equipe ostetrica sia preparata in tal senso e ben disposta verso un travaglio più attivo, che si svolga secondo i tempi della donna.
Per quanto riguarda le attrezzature, si sta provvedendo sempre più a fare in modo che il parto avvenga nella stessa stanza e sullo stesso letto in cui è avvenuto il travaglio, limitando il passaggio alla sala parto solo ai casi di complicazioni o di esigenze di effettuare un taglio cesareo. Alcuni reparti hanno in dotazione un apposito sgabello (sgabello olandese) simile a un wc, che consente di partorire sfruttando la foza di gravità, col sostegno del seggiolino (per limitare la fatica). Un’altra possibilità è data da una poltrona speciale, che consente alla mamma di rimanere seduta mentre spinge, alternando magari momenti in cui si alza, si siede o si sdraia durante tutto il travaglio.
Diffusissima da tanti anni è la prassi di ricorrere ad appositi corsi pre parto, durante i quali viene insegnata la tecnica della respirazione, per il controllo dell’ansia e della tensione. In questo modo si riduce anche il dolore. Alcuni corsi comprendono anche esercizi di yoga e di stretching.
Ancora poco diffuso è invece un approccio derivato dalla medicina tradizionale cinese, come agopuntura o shiatsu. Ancor meno di prassi il ricorso all’ipnosi, per un maggior rilassamento. Le tecniche in questione richiedono evidentemente l’intervento di specialisti del settore.
Esistono infine dei corsi di canto carnatico, ovvero di una tecnica indiana utilizzata dalle donne al momento del parto, basata sull’emissione di suoni che favoriscono la respirazione e il rilassamento.
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