PROCREAZIONE: ROCCELLA, DIETRO ETEROLOGA SFRUTTAMENTO DONNE

PROCREAZIONE: ROCCELLA, DIETRO ETEROLOGA SFRUTTAMENTO DONNE

PRIMA ITALIANA 'EGGSPLOITATION', SU RISCHI COMPRAVENTITA OVOCITI

(ANSA) - ROMA, 7 GIU - Dietro la fecondazione eterologa
"quasi sempre" si nasconde "lo sfruttamento del corpo delle
donne", perché la 'donazione' degli ovociti si traduce in
realtà in una "compravendita" nella quale le donatrici "non
sono trattate come pazienti ma come 'fornitrici' ". E' la
denuncia che arriva dall'ex sottosegretario alla Salute, Eugenia
Roccella, che in un convegno organizzato dalle fondazioni Magna
Carta e Nuova Italia ha presentato la versione italiana del
documentario 'Eggsploitation'.
Nel filmato, prodotto da 'The center for bioethics and
Culture', i numeri delll'industria dell'infertilità focalizzati
sul 'mercato' statunitense, un mercato da 6,5 miliardi di
dollari, e le testimonianze di diverse donne che hanno venduto i
loro ovociti, spesso spinte da necessità economica, e hanno
avuto conseguenze "drammatiche", fino alla perdita della
fertilità.
"Nessuna donna - ha sottolineato Roccella - si sottopone a
un programma pesante di stimolazione ormonale e a un intervento
chirurgico senza una contropartita e se non ha bisogno". E ad
essere 'puntate' dal business della fertilità sono per lo più
le studentesse, che trovano gli annunci appesi nelle bacheche
dei campus, sui giornali interni degli atenei, ma che vengono
contattate dalle cliniche anche sui social network. "Alle donne
- rileva - viene presentata come una pratica semplice e senza
conseguenze" e che può fare guadagnare rapidamente migliaia di
dollari. "Nessun accenno invece ai rischi" di un
'bombardamento ormonale' che può portare alla produzione anche
di "80 ovociti al mese, quando naturalmente se ne producono uno
o due". Le donne, afferma Roccella, "sono trattate da
fornitori di materiale, non da pazienti" e vengono
"abbandonate a loro stesse dopo aver raggiunto lo scopo. E
infatti non esistono ricerche sulle donatrici, sul follow up,
sugli 'eventi avversi', a partire dall'incidenza dei tumori".
Si tratta insomma, di una vera e propria forma di sfruttamento
che riguarda anche l'Italia, come ha osservato Assuntina
Morresi, componente del Comitato di Bioetica, perché "ogni
volta che una coppia vola all'estero per fare l'eterologa,
dietro il suo ovocita c'é un'altra donna che ha 'donato', per
bisogno, i suoi ovociti".
Un argine a questo "mercato del corpo", si è osservato nel
corso del convegno, è arrivato però dalla Corte di giustizia
europea, che con una sentenza dello scorso novembre ha vietato
la brevettabilità per fini industriali e commerciali di
embrioni umani, iniziando a limitare anche la compravendita
degli ovociti che avviene pure a scopo di ricerca. (ANSA)

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