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 Cause di infertilità: cisti ovariche

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MessaggioTitolo: Cause di infertilità: cisti ovariche   Cause di infertilità: cisti ovariche EmptyVen 27 Ago 2010, 10:49

Le cisti ovariche sono una patologia molto diffusa a carico delle ovaie e si presentano come sacche di materiale liquido o semisolido. Nella maggior parte dei casi sono di natura benigna e tendono a regredire senza alcun trattamento, ma possono verificarsi anche casi più gravi, come le cisti endometriosiche, le cisti dermoidi e, in casi peggiori, i tumori (benigni o maligni). Viene incluso tra le forme possibili anche l’ovaio policistico (vedi scheda).

La tipologia più diffusa riguarda le cosiddette cisti funzionali, la maggior parte delle quali sono di origine follicolare, anche se può accadere che se ne formino anche a partire dal corpo luteo (cisti luteiniche). Il follicolo o il corpo luteo possono in tali casi ingrossarsi e riempirsi di liquido, creando una ciste.
Questa tipologia di cisti solitamente si risolve in modo spontaneo nel giro di qualche settimana, a meno che la cisti non assuma dimensioni notevoli e sia caso di forte dolore, perché in quel caso potrebbe avere conseguenze sulla fertilità della paziente. L’ovaia interessata può arrivare infatti addirittura alla torsione, che causa strozzatura e in alcuni casi necrotizzazione. Più frequentemente ci sarà un deficit di funzionalità, con cicli anovulatori e amenorrea.
Nel caso delle cisti luteiniche la rottura della cisti può causare emorragie (corpo luteo emorragico) che richiedono in alcuni casi l’intervento chirurgico.
In alcuni casi può essere utile somministrare la pillola anticoncezionale per il blocco dell’ovulazione, dando tempo alla cisti di riassorbirsi. La pillola infatti impedisce la formazione di ulteriori follicoli, che possono a loro volta incistarsi.

Le cisti di origine endometriosica (endometriomi cistici o cisti cioccolato) sono in genere piccole, ma possono crescere e rompersi, causando infezioni addominali. Per evitarlo si deve procedere ad asportazione chirurgica. Le cisti di questo tipo sono generalmente asintomatiche, anche se possono aumentare i dolori mestruali.

Le cisti dermoidi sono delle formazioni di cellule che derivano dall’embrione e sono in grado di crescere e differenziarsi. Ad un certo punto queste cellule, rimaste silenti, si riattivano, ed è per questo che si possono trovare all’interno di questo tipo di cisti frammenti di pelle o di ossa o di capelli. Il trattamento è necessariamente chirurgico, nonostante la natura benigna di questo tipo di formazione, che evolve negativamente solo in una percentuale ridottissima di casi.

In caso di diagnosi dubbia circa la natura delle cisti è importantissimo approfondire il problema, per poter escludere la presenza di carcinomi ovarici, che rappresentano ancora oggi la maggior causa di mortalità oncologica per le donne, da un punto di vista ginecologico. La tempestività della diagnosi e del trattamento è in questi casi basilare.

Le cisti ovariche sono per lo più asintomatiche e non creano alcun fastidio, ma in alcuni casi può essere avvertito dolore addominale, dolore durante i rapporti sessuali e irregolarià del ciclo mestruale (vedi schede). In caso di torsione della cisti è anche possibile la presenza di febbre e nausea.

La diagnosi è di solito effettuata nel corso di indagini ordinarie, ma per confermarla e per definire natura e dimensioni delle cisti occorrono degli approfondimenti, tramite ecografia o laparoscopia. In particolare con l’ecografia transvaginale è possibile valutare le caratteristiche morfologiche della cisti e dare una prima diagnosi di benignità o malignità, tramite l’individuazione di setti e la loro misurazione, l’assenza o la presenza di parti solide all’interno e la regolarità o meno dei bordi. Molto utile è anche il color-doppler, che consente di differenziare la natura della cisti, grazie alla valutazione della vascolarizzazione, e il dosaggio dei markers tumorali.

Per eliminare la cisti si può procedere in alcuni casi (cisti liquide di piccole dimensioni) ad aspirazione mediante ago, ma per lo più si rende necessario procedere tramite laparoscopia, in anestesia generale. In particolari condizioni però (dimensioni eccessive della cisti, formazione maligna, obesità della paziente) può essere obbligatorio procedere tramite laparotomia (incisione profonda dell’addome, simile al taglio cesareo).
L’intervento può essere di tipo demolitivo o di tipo conservativo, a seconda della natura della cisti e dell’età della paziente. Si cerca in generale di preservare l’integrità e la funzionalità delle ovaie per le donne giovani e in età riproduttiva, mentre si riserverà (ove possibile) tecniche più radicali, che arrivano all’asportazione dell’ovaia e degli annessi alle donne in menopausa.

Durante l’intervento è già possibile effettuare una diagnosi di massima sulla natura della cisti, ma la risposta definitiva si ha tramite esame istologico del contenuto, esame che viene sempre condotto. E’ molto importante procedere anche alla stadiazione del tumore in caso di cisti di tipo maligno, anche per decidere se procedere o meno con ulteriori interventi e cure.

In genere la paziente può ritornate a casa già il giorno dopo e avvertirà dolori minimi, che scompaiono entro poche ore.
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