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 una domanda sull'autismo

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MessaggioTitolo: una domanda sull'autismo   una domanda sull'autismo EmptyMer 05 Mag 2010, 16:21

Buongiorno Dottore,
avrei una domanda da porle.
Il fratello di mio marito è autistico. Vorrei sapere se la malattia è trasmissibile geneticamente.
L'aspettativa di vita di una persona autistica è uguale a quella di una persona nata sana?
Inoltre qualora dovessimo riuscire ad avere un figlio saremmo costretti a lasciare il bimbo da mia suocera.
Mio cognato potrebbe fare del male al bambino?
A volte ha dei picchi di aggressività.
Secondo lei gli autistici provano sentimenti quali la gelosia e l'invidia?
Andrea non partecipa mai a nulla. Ovviamente vive in un suo mondo e sembra non provare emozioni.
Non ho mai capito se prova dei sentimenti ed è incapace di esternarli oppure non prova nulla.
Grazie.
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dottor.raviglione
Neuropsichiatra infantile



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MessaggioTitolo: Re: una domanda sull'autismo   una domanda sull'autismo EmptyVen 07 Mag 2010, 14:50

Carissima,
l'autismo appartiene alla sfera dei disturbi generalizzati dello sviluppo e si caratterizza per: ritardo psicomotorio, compromissione della comunicazione, compromissione dell'interazione sociale reciproca, difficoltà e disturbi comportamentali. I quadri variano molto in base alla causa che ha provocato la patologia ed in base a caratteristiche soggettive ed ambientali di ogni paziente. Per quanto riguarda l'aggressività è possibile che ci siano manifestazioni eterodirette soprattutto quando ci sono cambiamenti nell'ambito delle abitudini di vita e/o in seguito a stimoli inaspettati o poco tollerati dal paziente. Non sono in grado di dirle però se suo cognato sarà aggressivo nei confronti di un futuro nipote. Tendenzialmente se un soggetto è poco o per nulla aggressivo mantiene la sua condotta, ma non posso garantire in quanto non conosco la storia clinica. L'aspettativa di vita è uguale a quella della popolazione generale sempre in base alla causa che potrebbe aver provocato il quadro. Dico "potrebbe" in quanto una genetica specifica ( cioè geni, cromosomi ecc....) attualmente non è certa. La ricerca sta progredendo e in alcuni studi familiari sono state trovate associazioni con alcuni cromosomi. Diverso è il discorso se la condizione di suo cognato è associata a sindrome dell'X-Fragile, fenilchetonuria, sclerosi tuberosa, neurofibromatosi, o è associata ad altre malattie metaboliche, muscolari ecc... in cui il quadro autistico è un carattere di espressione comportamentale secondario della malattia principale. Per quanto riguarda i sentimenti credo che tutti i soggetti, indipendentemente dalla causa, abbiano poca consapevolezza di Sè e degli altri con incapacità a riconoscere gli altri come persone con sentimenti, pensieri, desideri e intenzioni. Di conseguenza anche loro hanno difficoltà ad elaborare i propri sentimenti in tal senso e notoriamente si rifugiano nel loro “isolamento”.
A presto,
dr.F.raviglione
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MessaggioTitolo: Re: una domanda sull'autismo   una domanda sull'autismo EmptyVen 07 Mag 2010, 15:02

Dottor Raviglione grazie per avermi risposto.
La malattia non è accompagnata ad altre.
E' "semplicemente" autistico.
Ho compreso bene il discorso che mi ha sviluppato...è stato molto molto chiaro!
Sebbene, ma questa è una mia opinione, non riesca a credere che gli autistici non provino sentimenti.
La rabbia non è un sentimento?
E' solo aggressività "primordiale".
In definitiva l'incognita che possa fare del male a, se mai avrò, un figlio esiste.
Sarebbe dunque il caso di pensare al nido?
Le pongo una nuova domanda, forse sciocca.
Se riscontrata in tempo la malattia si può curare?o almeno fermarla?
Grazie
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dottor.raviglione
Neuropsichiatra infantile



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MessaggioTitolo: Re: una domanda sull'autismo   una domanda sull'autismo EmptySab 22 Mag 2010, 17:24

Carissima,
i bambini con autismo anche grave ( ci sono diversi “gradi” di compromissione all’interno del quadro autistico) ottengono significativi miglioramenti attraverso un intervento riabilitativo precoce, globale, individualizzato ed integrato. L’ intervento riabilitativo intensivo e precoce, generalizzato in tutti i contesti di vita del bambino (famiglia e scuola), individualizzato e multidisciplinare, attraverso un percorso dalla valutazione funzionale all’attivazione di interventi riabilitativi diretti (psicomotricità, logopedia, psicoterapia ad impostazione cognitivo-comportamentale, trattamenti coadiuvanti quali pet therapy, arte terapia, ippo-terapia) e di interventi indiretti, con attività di consulenza e supporto ai genitori e alla scuola hanno dimostrato dare risultati significativi anche nei soggetti più compromessi. Sicuramente la tempestività dell’intervento diventa elemento fondamentale per cambiare l’andamento dell’evoluzione della sintomatologia, e gli effetti favorevoli del trattamento sono direttamente proporzionali non solo alla tempestività ma anche alla sua intensività. Credo che un intervento precoce, competente, adeguato ed intensivo, può cambiare la vita ed il destino di un bambino con autismo, anche se ci sono variabili soggettive, ambientali e familiari che sicuramente influiscono ed interferiscono all’interno del lungo percorso riabilitativo.
A presto,
dr.F.Raviglione
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