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 Eterologa; «In Italia non riesco a diventare mamma»

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MessaggioTitolo: Eterologa; «In Italia non riesco a diventare mamma»   Eterologa; «In Italia non riesco a diventare mamma» EmptyGio 28 Apr 2016, 13:53

Nonostante la sentenza della Corte Costituzionale che cancella il divieto di fecondazione eterologa, questa tecnica è ancora un privilegio per pochi, secondo Maria Elena. La denuncia dell'associazione Coscioni
Due anni fa una sentenza della Corte Costituzionale cancellava, in Italia, il divieto, previsto dalla legge 40, di fecondazione eterologa, una forma di procreazione medicalmente assistita: per arrivare a una gravidanza, si usano un gamete, un ovulo o uno spermatozoo di un donatore. Gli aspiranti genitori, da allora, avrebbero potuto provare a realizzare il loro sogno grazie ai donatori, nel pubblico, senza ricorrere ai metodi «fai-da-te». In teoria. Nella pratica, invece, l’eterologa rimane un diritto per pochi, «tra ostacoli burocratici, mancanza di donatori e resistenze politiche», come spiega l’associazione Luca Coscioni.

Maria Elena, 44 anni, credeva che la sentenza di due anni fa le avrebbe cambiato la vita: da 13 anni cercava di diventare mamma. Nel 2003 il primo aborto spontaneo, alla decima settimana. Ne ha subiti altri quattro in tre anni. Il medico le spiegò che i suoi valori ormonali determinavano una scarsa qualità dell’ovulo fecondato ed erano la causa di questi aborti.

Insieme al marito, ha deciso di rivolgersi a una struttura per la fertilità. «La nostra scelta - spiega - è caduta su un centro pubblico: i costi nel privato sono troppo alti». All’azienda ospedaliera di Padova, i medici le suggerirono di ricorrere alla fecondazione assistita.

Maria Elena ci prova: tra il 2009 e il 2010 si sottopone a 3 cicli di inseminazioni intrauterine, ma nessuna ha esito positivo. «Avevo esaurito i tentavi a carico del servizio sanitario regionale, che qui in Veneto sono tre. Quindi mi hanno consigliato di mettermi in lista per la Fivet, fecondazione in vitro con trasferimento in utero degli embrioni con Icsi, è una tecnica che permette di fecondare un ovulo con microiniezione di uno spermatozoo. Di nuovo nulla, per mancanza di risposta alla stimolazione ovarica. La stessa cosa anche l’anno dopo».

Inaspettatamente, due mesi dopo il test di gravidanza è positivo. Alla quinta settimana, però, un altro aborto.

L’ultima strada per provare a diventare mamma sarebbe stata l’eterologa. Ma all’estero, perché in Italia era vietata. Il problema era il costo, troppo alto, che ha costretto la coppia a rinunciarci. Maria Elena e il marito hanno provato anche ad adottare un bimbo: «Le assistenti sociali della nostra Asl ci hanno spiegato per l’adozione nazionale non c’era praticamente alcuna speranza, per le liste di attesa lunghissime, e ci hanno consigliato così di provare con quella internazionale. I costi erano di 20, 30 mila euro. Come potevamo affrontare quella spesa, se non avevamo a disposizione nemmeno gli 8 mila che sarebbero serviti per l’eterologa all’estero?».
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guapaloca
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MessaggioTitolo: Re: Eterologa; «In Italia non riesco a diventare mamma»   Eterologa; «In Italia non riesco a diventare mamma» EmptyGio 28 Apr 2016, 13:54

Così, quando arriva la notizia di quella sentenza che permette l’eterologa anche in Italia, Maria Elena si commuove, e torna a sperare. Legge: «Il primo ottobre è la data fissata dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, per partire con l’eterologa nei 36 centri accreditati. Il Governatore Zaia si è battuto per concordare con le altre Regioni il costo di un ticket che deve essere uguale in tutta Italia e che verrà deciso nella riunione degli assessori alla sanità che si terrà il 24 settembre prossimo».

Maria Elena chiama subito l’ospedale di Padova. E arriva la doccia fredda: «I medici mi hanno informato che non avrei potuto accedere alla fecondazione eterologa perché la Regione Veneto aveva deciso che il limite massimo di età fossero i 43 anni. Io li avevo compiuti da un mese».

Con l’associazione Luca Coscioni fa ricorso al Tar e lo vince. Non basta: «A oggi non siamo ancora riusciti ad accedere alla fecondazione eterologa per mancanza di gameti nelle strutture pubbliche, disponibili invece nelle strutture private ma con costi per noi proibitivi».

«Il principio di garanzia di accesso alle cure – spiegano dall’associazione Coscioni, che ha realizzato l’inchiesta «Il seme della discordia» - non è rispettato e ciò a causa della mancanza di volontà politica. Non ci sono fondi per eseguire le tecniche di procreazione medicalmente assistita a carico della Sanità pubblica e da maggio 2014 non è stata fatta nessuna campagna informativa del ministero sulla donazione di gameti».

E ancora: «Stiamo procedendo sia con diffide per interruzione di servizio nei confronti delle aziende ospedaliere che non garantiscono l'applicazione dell'eterologa, anche attivando convenzioni con l'estero per il reperimento di gameti, sia con azioni nei confronti delle istituzioni responsabili per il rimborso delle cure, che se non saranno fornite dal servizio pubblico, lo saranno dalle strutture private».

http://www.vanityfair.it/news/storie/16/04/26/fecondazione-eterologa-italia-storia-maria-elena-associazione-coscioni
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MessaggioTitolo: Roma, 7 maggio ore 16,30   Eterologa; «In Italia non riesco a diventare mamma» EmptyGio 28 Apr 2016, 14:09

a questo proposito vi segnalo due eventi della nostra Onlus, a mio avviso molto interessanti:

LA LEGGE (DIS)UGUALE

Roma, 7 maggio ore 16,30
Hotel Roma Aurelia Antica
Via degli Aldobrandeschi 223

In Italia la Fecondazione assistita è regolata da UNA legge (la legge 40..o quel che ne rimane) e da VENTUNO modi diversi di attuarla (le normative regionali). La conseguenza è un trattamento disomogeneo tra persone che hanno invece le stesse esigenze.
I recenti cambiamenti sul piano normativo e la poca informazione hanno indotto molta confusione tra i pazienti, che spesso non riescono a trovare informazioni certe e sicure su cosa fare, come farlo e dove.
Omologa, eterologa, diagnosi pre impianto, liste di attesa, donatori…chi può accedere alle varie tecniche? Come essere supportati in questo dal Servizio Sanitario pubblico? Quali diritti hanno i pazienti e come possono farli valere?

Diventare donatore…è possibile? E come? Quali iniziative comuni si possono intraprendere per un veloce inserimento della pma nei LEA?

Dopo anni di buio, anche la Regione Lazio ha finalmente emanato una direttiva regionale, che mette ordine in una situazione caotica e dispone che ci sia un sostegno per le coppie che hanno bisogno di cicli di pma in modo uniforme ed omogeneo. Cosa prevede questa normativa? Come si può accedere alle cure in modo finalmente “controllato” e “sicuro”?

Molti pazienti si rivolgono ad altre Regioni. Come funziona? Qual è l’esperienza di una Regione come la Toscana, meta di molte coppie?

L’assenza di donatori al momento fa sì che la sentenza che reintroduce in Italia la fecondazione eterologa sia di fatto ancora poco “efficace”. Come funziona in questo momento l’eterologa in Italia? Chi è “dentro” e chi è “fuori”? Che futuro si prevede? E le tecniche sono ugualmente sicure o i pazienti sono ancora costretti ad “emigrare” all’estero?

Ci aiuteranno ad orientarci come sempre i nostri esperti, operatori del settore e importanti interlocutori istituzionali:

Maria Teresa Petrangolini, consigliere Regione Lazio, fondatrice di Cittadinanzattiva

Maria Paola Costantini, avvocato, esperta di diritto sanitario, diritti civili e diritti umani, già coordinatrice di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, sezione Firenze

Claudia Livi, ginecologa esperta di pma (centro Demetra di Firenze), ex consigliera comunale Firenze

Enrique Criado, embriologo (centro FIV Marbella)

Niccolò Furlan, direttore in Italia di Ovobank (banca di gameti)

Riccardo Corizza, ginecologo (centro Almares di Roma)

Modera l’incontro Luisa Musto, cofondatrice di Strada per un sogno ONLUS.

Come sempre sarà possibile porre le proprie domande agli esperti.

L’evento è totalmente gratuito, ma si richiede prenotazione, scrivendo a luisa.musto@stradaperunsognonlus.it e specificando il numero dei partecipanti.
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MessaggioTitolo: Milano, 21 Maggio ore 16.00   Eterologa; «In Italia non riesco a diventare mamma» EmptyGio 28 Apr 2016, 14:10


“ IL BAMBINO POSSIBILE”.

SABATO 21 MAGGIO DALLE 16:00 ALLE 18:00
PRESSO LO SPAZIO CANTONI
Via Giovanni Cantoni 7, Milano.

Strada per un sogno Onlus presenta l’evento gratuito:
“ IL BAMBINO POSSIBILE”.

Un Paese diviso dove i pazienti hanno diritti differenti. Si può fare eterologa in Italia? Quanti cicli di omologa passa il SSN? E’ consentita la diagnosi preimpianto?
Cercheremo di fare chiarezza in un mare di incertezze.

MODERA:
STEFANIA TOSCA co-fondatrice e Segretario di Strada per un sogno Onlus.

INTERVENGONO:
MATILDE PERCOLLA Avvocato, co-fondatrice e Presidente di Strada per un sogno Onlus
EDGARDO SOMIGLIANA responsabile del centro di procreazione medica assistita della fondazione Ca' Granda-Policlinico di Milano
STEFANO MACCARIO ginecologo PMA Centro Fivet Torino
NICCOLO’ FURLAN Direttore Ovobank Italia
STEFANIA TRAINI psicologa e psicoterapeuta

L’ultima ora sarà dedicata alle vostre domande e come sempre durante lo spazio "a ruota libera" potrete discutere del vostro caso specifico con gli specialisti ospiti all'incontro.

Per iscriversi all’evento inviare una mail (indicando il numero dei partecipanti e recapito telefonico)a:
stefania.tosca@stradaperunsognonlus.it
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