Da ragazza sognavo una famiglia numerosa, forse perché ero figlia unica e mi sentivo sola. Ho iniziato immediatamente dopo il matrimonio, avvenuto nel 1983, a cercarli ma puntualmente le dannate rosse arrivavano. Senza nemmeno fare esami, mi diedero delle punture per stimolare le ovaie…. Dopo esser diventata esperta di pma ho capito che erano le stesse cure, ma il pick up non avveniva in quanto poi cercavamo di concentrare i rapporti sessuali subito dopo l’esplosione dei follicoli….. piccolo particolare…. ho scoperto successivamente che avevo le tube chiuse da una salpingite, probabilmente avuta da piccolina. Il passo successivo è stato quello di tentare con la laparoscopia di aprirle, con una mia amica aveva funzionato…. Appunto con la mia amica, non per me!!!! Unica alternativa per avere figli era di provare con la fecondazione assistita. A questo punto della mia vita ho cambiato marito perché non potendo procreare non ero considerata donna e per “ringraziare” il mio nuovo compagno ho cercato qualsiasi strada per dargli un figlio. Inizialmente non avevo accettato la pma e quando il San Raffaele mi aveva prospettato di tentare una plastica tubarica bilaterale, non ho esitato a farmi operare: risultato….. le tube si sono chiuse immediatamente e dopo 6 mesi mi hanno tolto una tuba per un’extrauterina!!!! Avevo proprio chiuso il 1989 in bellezza ed iniziavo il 1990 con una TIUG (Trasferimento Intra Uterino dei Gameti) al San Raffaele (ai tempi non eseguivano fecondazioni assistite per motivi religiosi  …. Mi viene da ridere…) ovviamente con risultato negativo.
Nel 1992 ci riprovo al San Raffaele, ma il risultato non cambia.
Nel 1995 andiamo dal Dr. La Sala a Reggio Emilia, altri due tentativi negativi
Andando a Reggio Emilia, pur pagando un ticket, dovevi sostenere le spese dell’albergo e del mangiare e quindi decidemmo di provare alla Zucchi di Monza, altri due tentativi negativi e nel 1998 ci metto una pietra sopra.
Come vedete passava un po’ di tempo tra una batosta e l’altra, mentre diverse mie compagne di sventura si mettevano di nuovo in lista subito dopo il negativo. Avevo tanta rabbia dentro perchè mi sentivo impotente, ma ringrazio il Signore che non sono mai stata gelosa di nessuna perché altrimenti avrei sofferto il doppio.
Nel 2004 muore mio padre e mia mamma si trasferiva da noi durante il periodo invernale, la vedevo spenta e solo un nipotino poteva farle ritornare il sorriso…. Altri due tentativi negativi alla Mangiagalli
Nel 2010 è riemerso quel vuoto che c’era in me…. Senti proprio il desiderio di amare, un amore diverso da quello che si prova per la mamma o per il marito…. Non so spiegarvelo….
Ne ho parlato con mio marito chiedendogli di farmi riprovare per l’ultima volta (era contrario perché fisicamente tutti quegli ormoni non fanno bene) e fissiamo l’appuntamento con un dottore che lavorava all’European di Roma: altra doccia fredda perché alla mia età c’era solo la strada dell’ovodonazione. Non vi nascondo che non mi sono sentita donna, io non potevo più fare figli con il mio DNA e uscita dallo studio penso di aver consumato una scatola di kleenex!!!! Arrivata a casa mi sono riletta la lista degli esami di controllo da fare prima del tentativo e piano piano da aprile a giugno li ho eseguiti tutti. Ho scelto la clinica Rincon di Malaga perché era la più piccola tra quelle suggeritemi dal dottore del centro Italiano e quindi ci sarebbe stato una specie di contatto umano e così è stato 
Neanche quattro mesi di attesa e siamo partiti per Malaga ad ottobre, consapevoli che non c’era la certezza del positivo, con il conto corrente svuotato e pensando di partire per una vacanza. Dopo tanti negativi non ti illudi, ma non mi sono neanche buttata giù con il morale. Sono partita serena e con lo spirito giusto e penso che questo stato d’animo mi sia servito.
Il giorno delle beta non le dimenticherò mai più!!!!! Vedere un numero diverso da zero mi sembrava una cosa impossibile, destinata a pochi eletti, ma la gioia più grande è stata quando con l’ecografo si sono visti due cuoricini battere (pensavamo fosse uno perché le beta erano basse). Ora è passato un anno, abbiamo dimenticato tutti i sacrifici e tuttora dimentico ogni cosa negativa nel vedere il sorriso delle mie principesse.
Rileggendo la mia storia, mi rendo conto di essere stata un po’ fredda, non sono emerse le sensazioni che provavo perché la pma ti indurisce il carattere, ti chiudi a riccio per non soffrire più ed ottenendo il risultato cerchi di dimenticare quanto hai sofferto in passato e rimuovi tutto dalla tua mente. Il carattere invece resta…..