non so trovare un titolo a questo capitolo della mia vita

forse perchè non c'è un modo per intitolarlo, o forse perchè è un capitolo che nessuna donna-madre dovrebbe mai scrivere...
Sono passate meno di 20 settimane da quando ho annunciato le mie beta positive...era il 29 Aprile...sembrava tutto incredibile: ce l'avevo fatta di nuovo...ero incinta...le beta raddoppiavano benissimo, poi le eco, il battito, il mio bimbo che cresce dentro di me, la scoperta di aspettare un altro pisellino, i sogni di come sarebbe stato, l'attesa di ciò che avrebbe fatto....poi l'8 agosto tutto cambia...arrivano i risultati dell'amniocentesi....la genetista del Genoma ci fissa un appuntamento per la sera stessa alle 20,00...torna a posta dalle ferie per parlarci e purtroppo quello che ci dice è ciò che non avremmo mai voluto sentirci dire: il nostro bimbo è affetto da una rarissima sindrome che colpisce un bambino su un milione...delezione del braccio corto del cromosoma 3...cardiopatie congenite gravi, cecità, grave ritardo mentale, atrofia degli arti, predisposizione ai tumori...il mio bimbo non ha scampo...morirà durante il parto (se è fortunato) oppure un giorno, una settimana, un mese dopo...intubato, con il corpicino straziato da aghi e cateteri...ma non ci sono speranze...è destinato...morirà...Non abbiamo molte alternative:
1. portare a termine la gravidanza con cesareo (perchè ho la placenta bassa) e aspettare al suo fianco che muoia tra le sofferenze della sindrome e/o quelle inferte per tenerlo in vita
2. portare a termine la gravidanza con cesareo e non riconoscerlo...come se fosse accettabile ed indolore per una madre fingere che per 9 mesi in grembo ha portato un sacco di patate e abbandonarlo nello stato in cui è
3. porre termine alla gravidanza.
Passiamo giorni a piangere e a disperarci, increduli che questo stia succedendo a noi, increduli che non ci sia scampo, dubitando persino dell'esattezza dell'esame e sperando che sia solo un incubo dal quale ci risveglieremo presto...ma non è così...è la realtà e per quanto terribile dobbiamo affrontarla. "Decidiamo" che l'unica cosa sensata, umana e saggia da fare per noi e per entrambe i nostri bambini è intervenire con l'ITG (interruzione terapeutica di gravidanza).
Purtroppo siamo in Italia e la legge 194 stabilisce che l'IVG o ITG siano effettuate in un ospedale pubblico (il mio ginecologo non può partecipare neppure come supporto morale) e da il diritto alle donne di interrompere la gravidanza, ma da anche ai medici il diritto di professarsi Obiettori di Coscienza....tradotto in termini pratici significa che: l'ITG è un parto indotto, come tale occorre che sia seguito da un ginecologo e siccome un parto è imprevedibile (non sai in quanto tempo si arrivi alla conclusione) occorre che ci siano almeno 2 o 3 i ginecologi non obiettori che si organizzino con i turni per non lasciarti in balia degli obiettori...perchè se tizio inizia l'induzione in quanto non obiettore, ma il parto non avviene durante il suo turno, caio che viene al turno dopo ed è obiettore può rifiutarsi di procedere con l'induzione e tu resti appesa finchè non finisce il turno e non arrivi il prossimo sperando che sia non obiettore...assurdo? No realtà! Ma non è finita qui: siamo in Italia ed è Ferragosto...tutti in ferie...anche i non obiettori! Insomma per farla breve dopo 10 giorni di telefonate, mail ed sms siamo riusciti a trovare una struttura a soli 100km da casa (dico soli perhè l'alternativa era la Grecia) che ci consenta di esercitare il nostro diritto.
Vengo ricoverata sabato 18 agosto alle 8,00 di mattina. La dottoressa che mi ha preso in cura è una donna straordinaria. Alle 8,45 ho già fatto tutti gli esami di routine e inizio l'induzione con la prima candeletta...primi doloretti tipo ciclo. Seconda candeletta 11,45 iniziano le prime contrazioni...ma sono sopportabili. Ore 13,45 terza candeletta...iniziano fortissime contrazioni dolorose e prime perdite ematiche...alle 18,00 mi contorco di dolori, mi visitano ma il collo dell'utero è ben conservato...così la dottoressa decide di darmi dei farmaci per ammorbidirlo e di sospendere l'induzione delle contrazioni (inutili se non si apre il parto) e antidolorifici per farmi riposare durante la notte ed essere preparata alla fatica del giorno dopo che si spera e si pensa sia il giorno risolutivo. Malgrado le dosi massicce di antidolorifico e la sospensione degli induttori passo la notte a contorcermi per le contrazioni...mi visitano più volte ma nulla...il mio utero è chiusissimo. Alle 4,30 i dolori finalmente si placano e io crollo addormentata.
Domenica mattina alle 7,00 si ricomincia con l'induzione con le candelette ogni 3 ore, l'ossitocina, il farmaco per ammorbidire e varie flebo di glucosata e salina....il giorno passa tra contrazioni dolorosissime e ravvicinate di 3-4 minuti, ma il collo dell'utero non cede nemmeno di un mm...ho forti perdite ematiche e alle 16,30 mi si rompe il sacco...pensiamo tutti che ormai siamo alla svolta...invece arrivano le 23.00 e non è cambiato nulla: perdite ematiche, contrazioni dolorose ma utero chiusissimo. Mi danno qualcosa di forte per calmare i dolori che si calmano e io dormo finalmente.
Lunedì mattina alle 7 si ricomincia...un'ostetrica prova a fare una manovra per aprire il canale del parto e riesce a dilatarlo di un dito, ma resta lungo, non si appiana...verso le 13 vado in bagno e svengo...un infermiera mi prende al volo impedendomi di spaccarmi la faccia sui lavandini...sono pallidissima...le perdite ematiche sono copiose...le contrazioni fortissime e ravvicinate, ma il mio utero non vuole saperne di collaborare...mi portano in sala travaglio per fare un'eco e la situazione è molto critica: l'emocromo conferma che sono in debito, davanti la testa del mio bimbo ci sono coaguli e la placenta è parzialmente scollata e sanguina...in più è basso inserita e potrebbe essere d'intralcio insieme ai coaguli nel momento dell'espulsione...il sacco rotto inoltre apre la strada alle infezioni...potrei andare in setticemia...si guardano in viso (2 ginecologhe, 2 ostetriche e 2 infermiere più mio marito che è sempre stato al mio fianco) e capisco che stanno decidendo qualcosa di brutto....infatti ordinano le sacche di sangue per la sala operatoria...si preparano ad un cesareo d'urgenza, ma a 19+5 è rischioso: la parte di utero esposta è quella più vascolarizzata...comprometterebbe le prossime gravidanze...ma sopratutto la forte emoraggia aggiunta al mio stato critico si tradurrebbe al 90% in un'isterectomia...ed è questo che le fa vacillare...sanno che sarebbe troppo per una donna, sanno che per me sarebbe troppo...ho paura e loro lo vedono, lo capiscono...poi la mia dottoressa decide di provare il tutto per tutto e mi dice "esiste un farmaco che non è usato nel protocollo, ma è molto efficace e potrebbe sbloccare la situazione...però non è autorizzato, quindi io non posso somministrarglielo...dovrebbe procurarselo lei da fuori e prenderlo sotto la sua responsabilità...ve la sentite di provare?" ovviamente sì...mio marito corre a cercare il farmaco...sono le 14,30 e mi somministrano la prima dose...immediatamente le contrazioni diventano un unico dolore, tremo di freddo come se invece dei 35 gradi che ci sono ce ne fossero -30, grido dal dolore non riesco neppure a respirare tra una contrazione e l'altra, mi danno qualcosa per allentarle e funziona per fortuna, ma restano sempre molto dolorose...quattro ore dopo sono esausta ma alla visita tutto è ancora invariato, ho un crollo morale...piango...sono davvero emotivamene e fisicamente esausta...mi somministrano la seconda dose e il dolore ricomincia di nuovo insopportabile...mi danno altri antidolorifici, ho tre flaconi di flebo al braccio e non so neppure più cosa contengano...alle 20,00 l'ostetrica mi visita e nulla tutto resta uguale...il mio utero non vuole lasciare andare il bambino tanto faticosamente avuto...come biasimarlo? Neppure io avrei voluto lasciarlo andare...ma le ore passano e il tempo a mia disposizione è sempre meno...sto rischiando di morire dissanguata o di setticemia...oppure di essere mutilata...piango e ad un certo punto prego...non lo avevo fatto prima, mi sembrava fuori luogo chiedere a Dio di aiutarmi in questo...sono le 20,30 e sento improvvisamente un dolore fortissimo ai reni, come se dei pugnali mi trapassassero da parte a parte e capisco che sta succedendo qualcosa dico a mio marito di chiamare aiuto e poi urlo, urlo come non avevo mai fatto fino ad ora, l'ostetrica si precipita e io le dico di togliere la mano lo sento sta uscendo ed è così...sento il suo corpicino abbandonare il mio e piango, gli parlo, gli dico quanto l'ho amo dal primo istante e quanto lo amerò per sempre...mio marito di abbraccia e piange con me....il dolore è finito...una pace mi avvolge...chiedo all'ostetrica di dargli una benedizione (una delle infermiere mi aveva detto nelle notti precedenti mentre piangevo pensando al suo corpicino gettato tra gli scarti di laboratorio che lì usano benedirli i bambini e che hanno accordi con il cimitero per la tumulazione) e lei mi risponde che lo ha battezzato...non sapeva ci tenessimo ne che nome volessimo dargli e lo ha chiamato Giovanni=dono di Dio...e a noi piace, perchè il nostro Giovanni è stato comunque un dono...un angelo...il nostro angelo.
Sono passati 5gg ci stiamo lentamente riprendendo almeno fisicamente...certo mi manca il mio Giovanni...ma sono serena della scelta che ho fatto...so in cuor mio che non avrei potuto fare altro, accetto la sofferenza del mio corpo e della mia anima per liberare il mio bimbo della sofferenza che il suo corpo malato gli avrebbe dato...lui ora ci veglia dall'altro e sa che nei nostri cuori avrà sempre il suo posticino speciale...il tempo poi mi aiuterà a rimettere insieme i pezzi della mia anima...

Non ci sono parole per alleviare le vostre sofferenze il tuo racconto e' davvero straziante la scelta che avete fatto e' l'unica possibile per evitare al vostro piccolo ulteriori e inutili sofferenze,nessuno mai dovrebbe passare quello che avete passato voi , non posso far altro che augurarvi ogni bene possibile.

Ti sono vicina e ti mando per quanto inutile un grandissimo abbraccio.

Non ho mai pianto così tanto....

Per quanto sia possibile, ti sono vicina e ti abbraccio....

ho letto col fiato sospeso... e piango... io che non ho mai provato sulla mia pelle un dolore così grande... non riesco neanche ad immaginare il vostro... avete fatto la scelta più giusta per il vostro angioletto... ti auguro di cuore di poter presto tornare a sperare, di poter di nuovo sorridere alla vita... ti abbraccio forte

Hiraka...scusami non trovo parole ma solo lacrime. vi abbraccio

Non ci sono parole che possano alleviare il tuo immenso dolore, solo la certezza che hai fatto la scelta giusta per lui....ti abbraccio forte.

Solo lacrime e rabbia.

il tuo racconto mi ha fatta scoppiare in lacrime...è terribile quello che hai passato, che avete dovuto passare..
la scelta almeno dal mio punto di vista, anche se terribile, è stata quella di una vera MAMMA per evitare la sofferenza del suo bimbo.
ti voglio bene e ti penso tanto..per quanto poco possa servire siamo qui..

non ci sono davvero parole da aggiungere, un abbraccio forte...

so cosa stai passando mentre io partorivo il mio primo figlio mia sorella procedeva ad un aborto terapeutico perchè in gravidanza aveva contratto la rosolia, il feto aveva lesioni al cervello evidenziate dalle ecografie e non ti dico quanti dottori ha consultato prima di arrivare alla decisione più dura che una madre e un padre possano prendere.
la domanda resta....PERCHE'? e non perchè a me, ma semplicemente perchè? nessuno merita tutta questa sofferenza e soprattutto chi come te ha dovuto combattere per rimanere incinta.
un anno dopo questa brutta disavventura mia sorella stringeva la sua Alessia.....ti lascio questo augurio e un forte abbraccio....

Un abbraccio immenso ad entrambi
Ti ammiro e stata una scelta durissima ma hai fatto il bene del tuo bimbo
Quandomvuoi siamo qui

Vorrei dire qualcosa, ma non ce la faccio, se non ...

Un abbraccio lungo e silenzioso.... che presto torni un po' di serenità nei vostri cuori!

Scusami, non ho parole. Perchè bisogna soffrire così........................Ti voglio bene!

e son senza parole....mi spiace tantissimo......

sono sconvolta....impietrita...

la vostra scelta sarebbe probabilmente stata la nostra, da veri genitori quali siete.
non posso immaginare il vostro dolore, ma posso solo dirvi che vi sono vicina con tutto il cuore.

Non riesco nemmeno a scrivere,solo un grande abbraccio!!!

cara dopo il tuo messaggio solo lacrime...
nessuna donna dovrebbe provare l'atroce sofferenza fisica e psicologica provata da te.
vi mando un abbraccio a tutta la tua famiglia che deve affrontare questa dura prova.
un pensiero al piccolo Giovanni che possa vegliarvi e aiutarvi ad andare avanti.

Non ci sono parole per tutta questa sofferenza e dolore ti abbraccio forte!!!!!!!

Non ho parole per esprimere la mia commozione e la mia partecipazione al tuo dolore! Ho vissuto questa tragedia un mese fa accanto ad una mia cara amica per cui so bene in quali condizioni fisiche e mentali tu versi! Un forte abbraccio!

ti ho seguita e ho sofferto dal primo giorno che hai saputo l'esito della amniocentesi. ora non ho altre parole. ti abbraccio

Mi dispiace tanto...

Un forte abbraccio.