ecco il mio pensiero. voi che mi dite?

buonasera fatine,
ultimamente ho osservato molto le dinamiche genitori/figli che mi si presentano, sia di persone che conosco che di perfetti sconosciuti che vedi al super e credo che questa cosa mi stia aiutando a "crearmi" il mio modo di essere genitore.
alle volte mi capita si raccogliere lamentele delle colleghe sui figli e mentre loro raccontano io penso "bè ma è abbastanza normale". mi ritrovo nella situazione in cui vedo il punto di vista dei figli, piccolini, loro non possono sempre capire il mondo degli adulti.
oggi ero a fare la spesa e ad un certo punto mi imbatto in un bimbo che beato passeggia tirandosi dietro il cestino, ovviamente guarda ovunque meno che avanti a se. io mi fermo con il carrello per evitare di fargli male e la mamma appena se ne accorge mi chiede scusa e fa presente al bimbo di stare attento. bè io penso che poichè sono io l'adulta dei due sono io che devo prestare attenzione e poi perchè la mamma chiede scusa? in fondo lui non stava facendo rally con il cestino, stava semplicemente camminando.
mi viene spesso da pensare che i genitori non vedono più con gli occhi dei bimbi, non vedono più dal loro punto di vista.
voi che mi dite?

Sai che noto piu' o meno la stessa cosa? Ho come l'impressione che si richieda troppo a bimbi troppo piccoli, sento discorsi su bimbi che "alla sua eta' dovrebbe capire che...." capire cosa? Non hai capito una mazza tu che hai 40 anni e sei la mamma e lei dovrebbe responsabilizzarsi a tre anni? Mah!

ti dico che sono pienamente d'accodo con te.
sembra quasi che vogliano che il figlio creca in fretta, che si aspettino molto più delle loro possibilità, lo vedo quotidianamente anche a scuola, ci sono genitori che vorrebbero che a 4 anni il figlio sappia gia leggere e masticare almeno un'altra lingua, e io mi chiedo perchè vogliano bruciare così la parte più bella di tutta la vita, l'infanzia.

Io invece, lavorando con i bambini, trovo che gli si chieda sempre meno. Guardare dove uno va mentre si spinge o si tira un carrello del supermercato è una cosa che a 4 anni i bimbi sono già in grado di fare benissimo. Insegnare ai bimbi a rispettare se stessi e gli altri (se non guardo dove vado posso farmi male o far male agli altri) non è rubare loro l'infanzia. E' insegnargli la felicità. Qualche anno fa ero responsabile dell'educazione stradale a scuola. Avevo fatto corsi di aggiornamento e una psicologa ci aveva spiegato che imparare a guardare dove si va quando si spinge un passeggino con le bambole instilla l'abitudine che poi sarà trasferita sul triciclo, sulla bici e sullo skateboard, e poi sulla moto e in macchina. Sembrano tutte stupidaggini, ma non lo sono.

Anche sulle lingue straniere sono in disaccordo. Studi scientifici hanno dimostrato che l'apprendimento di una lingua straniera prima dei sei anni migliora lo sviluppo cognitivo in generale perchè il cervello si 'plasma' per apprendere tutti i tipi di linguaggi (la matematica è un linguaggio, così pure l'arte e la musica). La maggior parte dei bambini che sono bilingui dalla nascita o lo diventano prima di compiere 6 anni apprende ogni argomento in modo più facile e con minor fatica rispetto agli altri. Questo, ovviamente, al pari delle condizioni socio-ambientali e della dotazione cognitiva di partenza. Soprattutto migliora il pensiero divergente. E al di là della teoria, io queste cose le vedo quotidianamente a scuola. MAgari i bambini bi-lingui hanno un vocabolario inferiore rispetto ai compagni, ma hanno una facilità enorme a comprendere i nessi di causa-effetto e a risolvere problemi di matematica. Rumeni, albanesi, mezzi-russi, mezzi-argentini, mezzi-olandesi sono molto spesso tra i primi della classe. Una mia ex-ex alunna (due cicli fa) nata in Albania, venuta in Italia piccolissima, è una cosa pazzesca. I suoi genitori lavoravano entrambi. La avevano iscritta al nido part-time (non aveva trovato posto al full-time) e poi avevano trovato una baby-sitter africana che chiedeva pochissimo. Lei quindi era esposta all'albanese con i suoi genitori, all'italiano al nido, e al francese al pomeriggio con la baby sitter. Arrivata in prima, ha iniziato a studiare inglese. Ora fa il liceo classico e aiuta i compagni con il latino e con il greco, perchè lei li trova la cosa più facile del mondo.

Io credo che sarò una via di mezzo tra una mamma tigre asiatica e una yiddish mame. Li farò divertire, faranno un sacco di esperienze bellissime, ma da loro pretenderò almeno quanto pretendo dai miei alunni. Ovviamente fin da sunito parleranno due lingue: la mia (inglese) e quella del luogo in cui vivranno (italiano). E a partire dai due anni inizierò a insegnar loro anche lo spagnolo (la lingua dei loro bisnonni). Mio nipote in casa parla francesce (mio cognato l'inglese non lo sa, ma per lavoro parla molto bene il francese), a scuola l'italiano e mia sorella ha iniziato a insegnargli lo spagnolo già a due anni e ora lo parla sufficientemente bene da litigare con Salma (la figlia di nostro cugino) quando la incontra.

Eli, io vedo due tipi di atteggiamenti opposti, quello descritto da Alessia e l'esatto contrario cioe' il menefreghismo assoluto. Per quanto riguarda il fatto delle responsabilita' non credo che il problema sia responsabilizzare ma il modo in cui si sgridano quando qualcosa va storto. E' raro vedere rinforzi positivi ma ho sempre visto bambini sgridati malamente. Non bastano le intenzioni, bisogna evitare che crescere sia un addestramento fine a se stesso. Quando sento dire che bambini piccoli "devono imparare a stare fermi" magari in fila e magari per ore....a me sembra che siano gli adulti a non avere capito una beata mazza. Sono spaventata dai genitori troppo presenti, quelli che organizzano e riempiono ogni singolo istante della vita dei bambini, lo trovo aberrante, tutto preordinato e nulla lasciato al caso, non c'e' piu' tempo per annoiarsi e inventarsi un gioco dal nulla solo per battere la noia. Ti parla una che a quattro anni andava all'asilo da sola ma non lo sapeva, sono sempre stata invogliata a lasciare il nido, a fare da sola ma non sono mai stata sgridata se qualcosa andava storto se le mie scoperte da sola creavano problemi. Non credo che l'educazione sia una scuola per la nostra vita adulta dove dobbiamo imparare a fare le cose che ci serviranno da grandi, credo che sia qualcosa di molto diverso quindi se a cinque anni non si conoscono due lingue sai che ti dico? E chi se ne frega?

a me spaventa moltissimo il menfreghismo dilagante che trovo da parte dei genitori.
un esempio.
abbiamo una coppia di amici carissimi, genitori di due bimbe di 6 e 7 anni.
la bimba più piccola pesa 70kg. a sciuola la prendono in giro, i maschietti la picchiano e la spintonano. le signore che abitano vicino la chiamano "cicciona", di notte russa in modo assordante e dovrebbero toglierle le adenoidi ma con quel peso è pericoloso farle subire un'anestesia. ha difficoltà di apprendimento, i genitori non si sono mai messi accanto a lei per insegnarle a leggere (la madre è casalinga) e a scrivere e nonostante sia una bimba molto sveglia, non essendo seguita e aiutata si trova in difficoltà e le prese in giro che riceve la intimidiscono e la fanno rimanere ovviamente indietro. quando magari interrompe le chiacchiere di noi adulti per farci vedere i disegni o qualsiasi altra cosa, il padre la apostrofa così: "tieni questo e mangia così stai zitta".
la madre le fa portare la merenda a scuola, quella che alle 15. Alle 16 torna a casa e mangia un gelato. Alle 18 ha ancora fame e la madre la riempie di merendine kinder oppure prende la sedia, ci sale sopra, apre gli armadietti della cucina e se ne prende da sola 3 o 4. A cena mangia più di mio marito (un omone di 184cm) e quando suo padre o sua madre o anche sua sorella avanzano qualcosa lo danno a lei per non buttarlo.
Adesso la madre ha fatto richiesta di legge 104 per metterle la maestra di sostegno.
A me si stringe il cuore. Ho provato a darle qualche minuscolo consiglio facendo ben attenzione a non essere invadente. Lei, che sa che siamo ricorsi alla pma, mi ha detto che non sono una madre e non posso capire.
Voglio bene a questa coppia ma dopo che li vediamo, io e mio marito, ci promettiamo sempre di non essere mai così menefreghisti nei confronti dei nostri figli.

mando mio figlio al nido aziendale. Una realtà protetta e deliziosa, le educatrici sono del centro nascita Montessori e le adoro. Diego da quando le frequenta ha fatto un salto di indipendenza, sviuppo, tranquillità. E' arrivato al nido a 10 mesi che gattonava come un treno, ora corre e salta, è bello pensare che abbia imparato a camminare in quella realtà serena e allegra. Al mattino fa un piantino quando ci salutiamo, ma so che rimane contento e la sera quando vado a prenderlo scappa in giro per mostrarmi i suoi progressi e i suoi giochi. La cuoca lo tratta come fosse un nipotino, gli prepara torte per la merenda e pappe su misura per la loro età...tutto fresco e fatto tutti i giorni.
Ho la possibilità di fargli fare altri due anni, perchè lui è di novembre e se inizia l'anno e io voglio lo può finire. Quindi sto pensando di tenerlo lì e fargli fare solo due anni di materna (tra l'altro qualsiasi materna ha orari per me problematici, dato che lavoro a tempo pieno, non posso permettermi il part time e lavoro in centro)....ne parlavo con delle colleghe...mamme di bimbi che fanno l'asilo o appena iniziate le elementari.
" ehhhhhhh noooo ma scherziiii eh ma poi gli fai perdere un anno di asilo ehhhhhhhh ma c'è tutta la scolarizzazione adesso poi fa solo due anni"
Io così... "scolarizzazione? ma veramente io vorrei che giocasse fino alle elementari, ai nostri tempi si faceva così e io mi sono laureata in tempo, mica mi è mancato nulla" loro " ehhh ma nooooooo pensa che gli fanno fare tante cose interessanti...mio figlio alla materna l'hanno portato ALLA MOSTRA DI PICASSO"....

ALLA MOSTRA DI PICASSOOO??????? A 4 ANNI??????????????????????

Ma non staremo esagerando??

Bibbi ha scritto:

...ma veramente io vorrei che giocasse fino alle elementari...

Ti amo profondamente...

Animablu ha scritto:

Bibbi ha scritto:

...ma veramente io vorrei che giocasse fino alle elementari...

Ti amo profondamente...

anche io

Bibbi ha scritto:

mando mio figlio al nido aziendale. Una realtà protetta e deliziosa, le educatrici sono del centro nascita Montessori e le adoro. Diego da quando le frequenta ha fatto un salto di indipendenza, sviuppo, tranquillità. E' arrivato al nido a 10 mesi che gattonava come un treno, ora corre e salta, è bello pensare che abbia imparato a camminare in quella realtà serena e allegra. Al mattino fa un piantino quando ci salutiamo, ma so che rimane contento e la sera quando vado a prenderlo scappa in giro per mostrarmi i suoi progressi e i suoi giochi. La cuoca lo tratta come fosse un nipotino, gli prepara torte per la merenda e pappe su misura per la loro età...tutto fresco e fatto tutti i giorni.
Ho la possibilità di fargli fare altri due anni, perchè lui è di novembre e se inizia l'anno e io voglio lo può finire. Quindi sto pensando di tenerlo lì e fargli fare solo due anni di materna (tra l'altro qualsiasi materna ha orari per me problematici, dato che lavoro a tempo pieno, non posso permettermi il part time e lavoro in centro)....ne parlavo con delle colleghe...mamme di bimbi che fanno l'asilo o appena iniziate le elementari.
" ehhhhhhh noooo ma scherziiii eh ma poi gli fai perdere un anno di asilo ehhhhhhhh ma c'è tutta la scolarizzazione adesso poi fa solo due anni"
Io così... "scolarizzazione? ma veramente io vorrei che giocasse fino alle elementari, ai nostri tempi si faceva così e io mi sono laureata in tempo, mica mi è mancato nulla" loro " ehhh ma nooooooo pensa che gli fanno fare tante cose interessanti...mio figlio alla materna l'hanno portato ALLA MOSTRA DI PICASSO"....

ALLA MOSTRA DI PICASSOOO??????? A 4 ANNI??????????????????????

Ma non staremo esagerando??

io sono un'insegnate e so bene di cosa stai parlando e credimi sono in totale accordo con te.
io se potessi lo terrei con me il più possibile ma essendo solo io e mio amrito mom ho altra scelta che mandarlo an nido molto presto e poi subito alla materna, ma miauguro davvero che non bruci le tappe.

luna69 ha scritto:

Bibbi ha scritto:

mando mio figlio al nido aziendale. Una realtà protetta e deliziosa, le educatrici sono del centro nascita Montessori e le adoro. Diego da quando le frequenta ha fatto un salto di indipendenza, sviuppo, tranquillità. E' arrivato al nido a 10 mesi che gattonava come un treno, ora corre e salta, è bello pensare che abbia imparato a camminare in quella realtà serena e allegra. Al mattino fa un piantino quando ci salutiamo, ma so che rimane contento e la sera quando vado a prenderlo scappa in giro per mostrarmi i suoi progressi e i suoi giochi. La cuoca lo tratta come fosse un nipotino, gli prepara torte per la merenda e pappe su misura per la loro età...tutto fresco e fatto tutti i giorni.
Ho la possibilità di fargli fare altri due anni, perchè lui è di novembre e se inizia l'anno e io voglio lo può finire. Quindi sto pensando di tenerlo lì e fargli fare solo due anni di materna (tra l'altro qualsiasi materna ha orari per me problematici, dato che lavoro a tempo pieno, non posso permettermi il part time e lavoro in centro)....ne parlavo con delle colleghe...mamme di bimbi che fanno l'asilo o appena iniziate le elementari.
" ehhhhhhh noooo ma scherziiii eh ma poi gli fai perdere un anno di asilo ehhhhhhhh ma c'è tutta la scolarizzazione adesso poi fa solo due anni"
Io così... "scolarizzazione? ma veramente io vorrei che giocasse fino alle elementari, ai nostri tempi si faceva così e io mi sono laureata in tempo, mica mi è mancato nulla" loro " ehhh ma nooooooo pensa che gli fanno fare tante cose interessanti...mio figlio alla materna l'hanno portato ALLA MOSTRA DI PICASSO"....

ALLA MOSTRA DI PICASSOOO??????? A 4 ANNI??????????????????????

Ma non staremo esagerando??

io sono un'insegnate e so bene di cosa stai parlando e credimi sono in totale accordo con te.
io se potessi lo terrei con me il più possibile ma essendo solo io e mio amrito mom ho altra scelta che mandarlo an nido molto presto e poi subito alla materna, ma miauguro davvero che non bruci le tappe.

il mio nido mi piace perchè fanno proprio una campagna contro queste cose...i bimbi devono vivere la loro età...

Credo che sia meglio un buon nido come quello che frequenta Diego
piuttosto che una mediocre scuola per l'infanzia
ma non tutti i nidi sono come quelli di Diego... il metodo Montessori è uno dei migliori mica per niente

in linea di massima è meglio dargli una scolarizzazione
perchè purtroppo il mondo è diventato molto più complicato rispetto a 35-40 anni fa
quindi è meglio non perdere tempo, ovviamente nemmeno privarli della loro infanzia!
il metodo migliore è quello di insegnare giocando
e soprattutto non pretendere un risultato, basta seminare.
Poi, in che senso il mondo di oggi è più complicato?
nel senso che 60 anni fa una persona con QI 70 poteva inserirsi normalmente nella società,
ora con un QI 70 rischi di non riuscire a compilare il modulo per la raccomandata (ed è solo un esempio)
questo per dire che anche chi ha la fortuna di essere normodotato
deve affrontare quotidianamente uno sforzo maggiore
(ed è per questo che ci sentiamo tanto stressati )

Bibbi ha scritto:

mio figlio alla materna l'hanno portato ALLA MOSTRA DI PICASSO"....

ALLA MOSTRA DI PICASSOOO??????? A 4 ANNI??????????????????????

Ma non staremo esagerando??

Dovresti vedere i lavori fatti da una maestra bravissima (come collega la odiamo tutti, ma io farei carte false per averla come maestra di mio figlio... è un po' stronza ma lavora da dio) ha fatto fare insegnandogli a leggere e produrre l'arte. I miei alunni attuali, che l'hanno avuta, si ricordano quelle lezioni come le più belle della loro vita. Al Reina Sofia di Madrid avevo visto una classe mamma-bambino osservando le opere che sono lì esposte, compresa Guernica. I bimbi erano tutti di età inferiore ai 4 anni (Salma aveva 22 mesi e si era divertita un sacco: la maestra aveva pupazzetti e loro dovevano cercarli nel quadro. Poi avevano dato loro delle sagome ritagliate e ognuno di loro li aveva incollati su un legno colorato e poi se lo era portato a casa.). Dovresti vedere le cose che fanno a Rivoli, al Museo d'arte moderna, per i bimbi piccoli. Mia zia ci ha sempre portato le bimbe almeno una volta l'anno.
C'è modo e modo di fare e leggere l'arte, così come c'è modo e modo di fare musica.

Silk ha scritto:

Credo che sia meglio un buon nido come quello che frequenta Diego
piuttosto che una mediocre scuola per l'infanzia
ma non tutti i nidi sono come quelli di Diego... il metodo Montessori è uno dei migliori mica per niente

in linea di massima è meglio dargli una scolarizzazione
perchè purtroppo il mondo è diventato molto più complicato rispetto a 35-40 anni fa
quindi è meglio non perdere tempo, ovviamente nemmeno privarli della loro infanzia!
il metodo migliore è quello di insegnare giocando
e soprattutto non pretendere un risultato, basta seminare.
Poi, in che senso il mondo di oggi è più complicato?
nel senso che 60 anni fa una persona con QI 70 poteva inserirsi normalmente nella società,
ora con un QI 70 rischi di non riuscire a compilare il modulo per la raccomandata (ed è solo un esempio)
questo per dire che anche chi ha la fortuna di essere normodotato
deve affrontare quotidianamente uno sforzo maggiore
(ed è per questo che ci sentiamo tanto stressati )

E' proprio come dici tu che deve essere qualsiasi scuola che si occupa di bimbi sotto i 5 anni: seminare senza giudicare il risultato. Il bimbo deve essere sempre 'giudicato' per l'impegno che ci ha messo, ma il suo lavoro deve essere lodato con cognizione di causa (Non basta dire 'bel disegno', ma 'mi piace molto come hai disegnato quell'aeroplano, per esempio.) Sul resto hai ragione. Oggi in 70 di QI ha dritto al sostegno.

elizabeth sono d'accordo con te sul fatto che i bimbi vanno BEN educati ma questo non vuol dire dimenticarsi che sono bambini.
ho l'impressione che ci si dimentica proprio che ci vuole il modo giusto di spiegare le cose adatto all'età e soprattutto mi sembra che gli adulti/genitori non si ricordano più cosa vuol dire essere bambini/figli.
ho l'impressione che siano i bambini a dover capire ed adattarsi alle necessità dei grandi e non viceversa.

PS: anch'io sono contraria alla precoce scolarizzazione e al sovracarico di attività dei bambini.

Bibbi ha scritto:

mando mio figlio al nido aziendale. Una realtà protetta e deliziosa, le educatrici sono del centro nascita Montessori e le adoro. Diego da quando le frequenta ha fatto un salto di indipendenza, sviuppo, tranquillità. E' arrivato al nido a 10 mesi che gattonava come un treno, ora corre e salta, è bello pensare che abbia imparato a camminare in quella realtà serena e allegra. Al mattino fa un piantino quando ci salutiamo, ma so che rimane contento e la sera quando vado a prenderlo scappa in giro per mostrarmi i suoi progressi e i suoi giochi. La cuoca lo tratta come fosse un nipotino, gli prepara torte per la merenda e pappe su misura per la loro età...tutto fresco e fatto tutti i giorni.
Ho la possibilità di fargli fare altri due anni, perchè lui è di novembre e se inizia l'anno e io voglio lo può finire. Quindi sto pensando di tenerlo lì e fargli fare solo due anni di materna (tra l'altro qualsiasi materna ha orari per me problematici, dato che lavoro a tempo pieno, non posso permettermi il part time e lavoro in centro)....ne parlavo con delle colleghe...mamme di bimbi che fanno l'asilo o appena iniziate le elementari.
" ehhhhhhh noooo ma scherziiii eh ma poi gli fai perdere un anno di asilo ehhhhhhhh ma c'è tutta la scolarizzazione adesso poi fa solo due anni"
Io così... "scolarizzazione? ma veramente io vorrei che giocasse fino alle elementari, ai nostri tempi si faceva così e io mi sono laureata in tempo, mica mi è mancato nulla" loro " ehhh ma nooooooo pensa che gli fanno fare tante cose interessanti...mio figlio alla materna l'hanno portato ALLA MOSTRA DI PICASSO"....

ALLA MOSTRA DI PICASSOOO??????? A 4 ANNI??????????????????????

Ma non staremo esagerando??

Condivido a pieno ,anche per l'asilo nido,Montessori poi,ce ne fossero da me!!!!per me sono i migliori!!io condivido con Alessia,s chiede troppo a qst cuccioli,dimenticando come eravamo noi,io abitavo in cascina,a 4 anni mentre i miei lavoravano nel capannone di fronte ,con mio fratello ne abbiamo combinate a pacchi,pure cose pericolosette,ma siamo cresciuti bene,indipendenti e con una buona educazione,e lasciamoli fare i bimbi che caspita ne hanno di tempo per fare gli adulti!!!! Io sbagliero' ma lo lascio molto libero di esprimersi e dove vedo che nn arriva,lo aiuto,ma lo faccio sporcare,pasticciare con la terra ,con l'acqua senza star troppo a preoccuparmi!!!!

I bimbi sono spugne ed è normale che se gli dai degli stimoli loro li recepiscano. Siamo noi adulti però a dover selezionare quali stimoli dargli e quando iniziare a farlo....se sono stimoli teoricamente "da grandi". Sinceramente non so quanto sia il mio QI ma mi adeguo giornalmente a tutte le sfide che la società mi pone, a 27 anni sono andata a vivere da sola in un'altra città dove non conoscevo anima viva, ho cambiato società meno di due anni dopo per tornare a roma e nella mia compagnia ho cambiato lavoro più volte, costruendomi ogni volta un'immagine di rispetto per quel che faccio e come lo faccio. Fino alla prima elementare sapevo scrivere solo il mio nome, come tutti i bimbi dell'asilo dell'epoca. Ma in seconda mi ricordo che mia mamma mi regalò un libro e si arrabbiò molto perchè tre ore dopo l'avevo finito e gliene chiesi in regalo un altro. Sono certa che chi il QI ce l'ha ce l'ha, non gli sorge perchè da piccolo ha visto Guernica...e sono d'accordo che si possa imparare giocando...ma anche facendo giochi da bimbi fuori dal museo di Picasso...

Sono troppo stanca x argomentare correttamente ma sono d' accordo con elisabeth, a 4 anni devono saper spinegere il carrello per dire, poi se li fai stare de ore in fila non devono stare fermi xche' e' impossibile, ma a 4 Anni devono cominciare ad imparare la pazienza e e maniere, xche' se vogliamo dirla tutta un bimbo a 4 anni non dovrebbe spingere un carrello al super, se lo vuole fare deve sapere come farlo. Il blimguismo e' ottimo e anche stimoli vari. purtroppo fare il paragoni col prima non regge noi non avevamo tutti qs stimoli, Mio filglio a 4 anni e mezzo di cui un passato in Marocco e uno qui bloccato x documenti ha gia' preso tipo 14 aerei, fatto un viaggio intercontinentale navi mari e montagne, come si puo' trattare come un bimbo di trent'anni fa. E sono anche d'accordo con elisabeth sul valore della scuola materna, il nido nn ha mai lo stesso valore...

Bibbi ha scritto:

I bimbi sono spugne ed è normale che se gli dai degli stimoli loro li recepiscano. Siamo noi adulti però a dover selezionare quali stimoli dargli e quando iniziare a farlo....se sono stimoli teoricamente "da grandi". Sinceramente non so quanto sia il mio QI ma mi adeguo giornalmente a tutte le sfide che la società mi pone, a 27 anni sono andata a vivere da sola in un'altra città dove non conoscevo anima viva, ho cambiato società meno di due anni dopo per tornare a roma e nella mia compagnia ho cambiato lavoro più volte, costruendomi ogni volta un'immagine di rispetto per quel che faccio e come lo faccio. Fino alla prima elementare sapevo scrivere solo il mio nome, come tutti i bimbi dell'asilo dell'epoca. Ma in seconda mi ricordo che mia mamma mi regalò un libro e si arrabbiò molto perchè tre ore dopo l'avevo finito e gliene chiesi in regalo un altro. Sono certa che chi il QI ce l'ha ce l'ha, non gli sorge perchè da piccolo ha visto Guernica...e sono d'accordo che si possa imparare giocando...ma anche facendo giochi da bimbi fuori dal museo di Picasso...

Sul fatto di giocare sono d'accordo anche io, ovviamente. Però si possono fare le due cose. Non è uno stimolo da grandi dire 'cerca il cavallo in questa figura'. Lo si fa con le immagini dei libri per bambini, cosa cambia se si guardano quadri famosi? In Italia abbiamo 'paura' dell'arte, e forse della cultura in generale. Le riteniamo cose difficili, e anche un po' inutili (un certo ministro dei beni culturali disse che con la cultura non si mangia!) e quindi tendiamo a tenere lontani i bambini dai musei (e per la verità molte guide non sono affatto preparate per lavorare con i bambini), ma non è così . Io che sono cresciuta in un'altra cultura l'ho sempre trovato l'arte una cosa normale e molto piacevole (così come la musica di qualsiasi genere) perchè fin dal kindergarten (ultimo anno di scuola materna, che in America è obbligatorio e fa da anno ponte tra la pre-school e la scuola elementare) guardavamo i quadri. Certo non stavamo ad analizzare i motivi per cui il pittore aveva fatto una certa scelta, ma il lavoro veniva presentato ai nostri livelli. Mi ricordo ancora oggi un quadro di un americano degli anni '50 (credo, perchè l'autore non me lo ricordo)) che aveva dipinto la vetrina di una pasticceria e noi avevamo dovuto pensare agli ingredienti delle torte! Era stato divertentissimo, perchè poi avevamo fatto un murales sul retrobottega di quella pasticceria, cercando figure di cibi nei depliant del supermercato. Poi la maestra d'arte ci aveva dato un piatto di plastica e una copia del quadro e ci aveva detto di ritagliare i due dolci che ci piacevano di più e di metterli nel piatto. Infine ci eravamo seduti ai tavoli come se fossimo in pasticceria e avevamo fatto finta di mangiarli! Io ora ho una classe di seconda elementare e faccio loro vedere opere d'arte famose e non (già dallo scorso anno, e 4 di loro lo facevano già alla materna perché avevano quella maestra di cui parlavo ieri) collegandole a quanto stanno facendo di geografia (gli ambienti) e loro ormai preferiscono guardare i quadri che farli. 'Maestra, ma i disegni li possiamo fare anche a casa! Facci vedere i quadri!', mi dicono spesso. Il bello non ha età. Nel bello c'è qualcosa per tutti, per il piccolino e per l'adulto.

L'arte non c'entra nulla con l'intelligenza (non credo, perlomeno) però è dare l'abitudine al bello. E' un regalo che gli si fa.

Il discorso sul QI era solo per dare un'idea sulla complessità della società.Difatti si misura solo quando ci sono dei problemi in difetto o anche in eccesso (E' la prima cosa che fanno quando mandi un bambino in neuro-psichiatria per problemi scolastici. Hanno dei parametri un po' strani: prima il QI, se è nella norma valutano le difficoltà quali a dislessia, la disortografia, etc, se quelle sono nella norma valutano l'asperger e l'iperattività, se quelle sono nella norma valutano altre difficoltà ancora meno specifiche)- Nell'altro turno avevo un bambino con QI di 69 ed era considerata un'insufficienza mentale media e gli avevano dato la bellezza di 7 ore di sostegno.... . In cinque anni non ha mai mai imparato come si fa una moltiplicazione, nè una divisione. Riusciva a capire solo i concetti di aggiungere, mettere insieme e togliere. Già la differenza non era in grado di afferrarla. In questi giorni una mia alunna ha finalmente finito la valutazione. Lo scorso anno, in prima, non aveva imparato ancora a leggere e scrivere e io pensavo ad una dislessia. Risultato: intelligenza border-line, 89. Non ha diritto a ore di sostegno, e non può essere considerata un DSA (devi avere un'intelligenza nella norma, e cioè dal 90, oer essere considerato un DSA) e secondo me arriverà ancora a meno dell'altro ragazzino, perchè la possiamo aiutare solo noi durante le ore di compresenza (la mia collega l'ha presa tutti i lunedì da sola per tutto l'anno, io non ho potuto perchè c'era l'urgenza di un bimbo arrivato fresco fresco dalle Filippine a cui ho dovuto insegnare l'italiano). E se tu le dici cacciavite, orso e tigre lei non ti sa trovare l'intruso, solo per darvi un'idea. L'unica cosa che possiamo fare è semlificarle gli obiettivi (vale a dire, per darle la sufficienza possiamo richiedere a lei meno che agli altri, ma questo, secondo me, aiuta l'autostima-cosa importantissima - ma non l'apprendimento. Trovare un lavoro, per lei, sarà difficilissimo, ancor più che il ragazzino dello scorso turno. Lui avrà la legge 104 dalla sua, lei si troverà a fare concorsi e selezioni con normodotati. Quando si parla si QI non si parla di riuscire o meno a prendere una laurea, ma di vivere con soddisfazione nella vita quotidiana. Una volta una persona come lei (come in effetti sembra essere anche la madre, che fatica a capire le cose che le diciamo) si sarebbe sposata (è carina, gentile, buona e sempre allegra: chi non la vorrebbe, una così?), avrebbe fatto la casalinga e sarebbe vissuta Felice e contenta tutta la vita. Oggi che vivere con un solo stipendio è molto difficile e molto rischioso (se tuo marito perde il lavoro, che fate?) per lei le cose saranno molto dure, purtroppo.

avevo scritto una cosa lunghissima, ma Diego ha toccato il mouse e si è cancellata...stasera riprendo il filo ora mi sa proprio che usciamo...

Bibbi ha scritto:

avevo scritto una cosa lunghissima, ma Diego ha toccato il mouse e si è cancellata...stasera riprendo il filo ora mi sa proprio che usciamo...

A me succede lo stesso, ma con i gatti, purtroppo!

L'educazione al bello la si può fare dalla nascita si può dire, non necessariamente scolarizzandola...da pochi giorni al bioparco hanno deciso di ampliare l'orario di apertura della sezione Farfalle & co...e hanno tappezzato roma di cartelli. Ecco mi piacerebbe portare diego a vedere le farfalle....per me questo è educazione al bello, non importa se stiamo parlando di una semplice farfalla piuttosto che di un quadro di picasso.
Credo fermamente che i bambini vadano lasciati tali. E' giusto così per me.
Il fatto che il mondo corre non implica che io corra sempre dietro a lui, allora se tra 20 anni si chiederà ancor di più che faremo? scolarizzeremo i bimbi neonati?
Mio figlio ha capito che se spinge alcuni bottoni del telecomando arrivano i Bubble Guppies e che se scorre col dito il touch screen può vedere le sue foto...non è che mio figlio è più intelligente di un bimbo di 10 anni fa, semplicemente ha "cose" che quello di 10 anni fa non aveva a portata di mano. E' naturale per loro integrarsi in questo tipo di ambiente, lo vivono tutti i giorni!! ma questo non significa che io debba chiedergli di soddisfare sfide sempre maggiori perchè oggi va così. Voglio che viva la sua età...e impari coi suoi tempi, non con i miei.
Crescerà bilingue ma perchè ha una madre italiana e un padre cubano, non perchè io pensi che a un anno e mezzo sia giusto e doveroso imparare due idiomi...è giusto che senta la lingua di suo padre e quella di sua madre e apprenda, è per lui sicuramente una opportunità, ma non è che poi si debba rilanciare pure con l'inglese a 3 anni, il russo a 5, il romeno a 7....attualmente dice solo "mamma", "papà" quando gli gira (quasi mai) e "chi è?"....non me ne faccio certo un cruccio e per fortuna il nido dove va è concepito in questo modo, i bimbi fanno e disfano quando se la sentono e quando sono pronti. Niente sonnellini per forza tutti insieme, ma quando hanno sonno, niente "istruzioni" di comportamento...

Vado di corsa luisa in linea di massima sono d'accordo con te, tutta queste aspettatitve su figli piccoli sono ingiustificate e penose, tuttavia e' normale che ora come ora, e particolarmente sti figli nostri tanto desiderati, spesso unici, hanno miliardi di stimoli che vanno pure un po' assecondati, la scuola materna poi e' un grande insegnamento di vita, ma se poi ne fanno un anno di meno non muore nessuno

MarinaJad ha scritto:

...ma se poi ne fanno un anno di meno non muore nessuno

Non muore nessuno ma non vedo perche' togliere un anno di gioco, c'e' tutta la vita per andare a scuola, che fretta c'e'? Perche' bruciare le tappe? Si e' bambini per troppo poco tempo nella vita.

forse non hai capito mi riferivo al fatto che luisa lascera' di piu' diego al nido e fara' solo due materne...