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 Parto dolce e naturale: il Rebirthing

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MessaggioTitolo: Parto dolce e naturale: il Rebirthing   Parto dolce e naturale: il Rebirthing EmptyVen 01 Giu 2012, 11:39

Il Rebirthing viene definito come un metodo di crescita personale, conoscenza di noi stessi ed espressione chiara e libera del proprio Io. Si impara in questo modo a sentirsi protagonisti della propria vita, con la stessa naturalezza con cui si respira fin dalla nascita. Tutto ciò genera nella persona una sensazione di benessere, sia fisico che psicologico.
Il movimento del Rebirthing è stato fondato da Leonard Orr negli anni ’70. Egli fece l’esperienza di respirare immerso nell’acqua calda e verificò che le sensazioni che ne derivavano facevano riemergere ricordi legati alla nascita, ricordi che in seguito non si ripresentavano più ma lasciavano un senso di libertà, come di rinascita. Per questo il metodo venne chiamato quindi Rebirthing.
Orr iniziò quindi a sperimentare sempre di più questo tipo di respirazione (respirazione circolare) fino a raggiungere una certa esperienza, che gli permise di insegnare ad altre persone ad utilizzarla. Queste persone gli confermarono di avvertire le sue stesse sensazioni. Egli si accorse che la maggior parte di coloro che facevano quell’esperienza avevano ricordi legati alla nascita e anche traumi correlati alla stessa.
Similmente a quanto da lui sperimentato, Orr faceva immergere le persone in acqua calda per ricreare l’ambiente dell’utero materno, ma si rese conto a un certo punto che per alcune persone c’era la necessità di allontanarsi da questa sorta di “grembo” per poter meglio effettuare l’esperienza, per cui creò una variante della tecnica, in cui la persona si sdraiava su un materassino. In questa variante la persona riusciva a ricordare anche eventi non connessi alla nascita, rivivendo spesso veri e propri blocchi emotivi.
Una definitiva influenza sulla tecnica proposta da Orr si ebbe infine quando egli iniziò a viaggiare frequentemente in India e il contatto con uno yogi (uomo che pratica esercizi spirituali e yoga) di nome Babaji.
Secondo la teoria di Orr, l’essere umano è afflitto da cinque diverse cause di sofferenza:
• il trauma della nascita
• la disapprovazione dei genitori
• la pulsione di morte
• le negatività specifiche
• le vite precedenti
Gli allievi di Orr svilupparono poi tutta una serie di studi e teorie sul Rebirthing, consentendone la conoscenza e la diffusione. In particolare Sondra Ray, infermiera laureata in Sociologia, aveva potuto osservare come la salute fisica e mentale delle persone sia influenzata da alcuni eventi traumatici che esse subiscono nel corso della loro vita. Lei stessa aveva incontrato le teorie del Rebirthing in un momento in cui era profondamente depressa a causa di un divorzio. Sondra Ray stabilì quindi un legame tra la pratica della respirazione circolare, tipica del Rebirthing e le relazioni interpersonali, partendo dall’osservazione dei pazienti con cui veniva in contatto per lavoro. Potè così notare che il modo in cui alcune persone nascono determina in certo qual modo la loro respirazione e la loro reazione di fronte agli eventi della vita. In un suo importante libro mette proprio in relazione questi eventi con la nascita di chi li racconta.
Questi studi vennero proposti e diffusi anche al di fuori degli Stati Uniti, adattandoli anche ad una mentalità diversa come poteva essere quella europea.
Come altre tecniche di respirazione, anche il Rebirthing è comunque in continua e costante evoluzione, cosa che lo rende adatto in fondo a ciascuno di noi.
Non esistono evidenze scientifiche che dimostrino le relazioni tra la respirazione, come il Rebirthing la vede e i nostri ricordi inconsapevoli, ma queste relazioni sono comunque testimoniate da chi pratica queste tecniche.
Il Rebirthing si basa fondamentalmente sulla respirazione, definita CONSAPEVOLE e CIRCOLARE. La respirazione è consapevole perché la tecnica cerca proprio di sviluppare nella persona una maggiore consapevolezza ed è circolare perché cerca di eliminare le pause che ci sono tra le fasi del respiro (inspirazione ed espirazione). Il risultato è proprio un cerchio continuo ideale.
Si può iniziare prendendosi un tempo per se stessi e chiudendo gli occhi. Si rimane in ascolto del respiro, semplicemente in ascolto. Si dice nel Rebirthing che “noi respiriamo giusto quel che serve per sopravvivere”. In realtà attraverso il respiro possiamo migliorare di molto la nostra condizione, inspirando ossigeniamo il nostro corpo.
Il Rebirthing è una tecnica che si può praticare variamente: individualmente, in coppia, in gruppo. Come abbiamo già detto si può praticare in acqua oppure, come si dice, a secco.
Durante gli incontri c’è spazio per un colloquio e ovviamente per la respirazione. La meditazione che ne consegue consente di “sentire se stessi” e di incontrarsi, consapevoli dei propri atti e quindi più rilassati. La vita viene percepita quindi per quel che è, un insieme di esperienze.
Attraverso l’esperienza della respirazione circolare vengono richiamate sensazioni che appartengono all’inizio della nostra vita, addirittura al nostro concepimento, alla nostra nascita, ai nostri primi istanti. Si stimola così il ricordo di cose che non sono impresse in una memoria “consapevole”, ma addirittura nelle cellule di cui siamo fatti. La mente, come la intendiamo noi, ci consente poi di tradurle in modo che siano percepibili. L’immersione in acqua calda per esempio può rievocare le sensazioni provate all’interno del liquido amniotico.
La tecnica si pratica con l’ausilio di una figura detta Counselor, che aiuta la persona a reperire dentro di sé le risorse e i ricordi che possiede senza praticamente saperlo, risorse e ricordi che lo porteranno a sviluppare una consapevolezza di se stesso. Il Counselor deve essere una persona con una formazione specifica, ma anche con doti umane particolari, doti di capacità di ascoltare gli altri, di empatia, di sensibilità, di capacità di cogliere i segnali anche non verbali che le persone lanciano. Non può definirsi in ogni caso un terapeuta, dato che appunto il Rebirthing non è una tecnica “scientifica”.
L’interazione tra il Counselor e le persone viene detta Counseling. A seconda che sia praticato individualmente o in coppia o in gruppo permette lo sviluppo di una consapevolezza che consente di superare eventi importanti o prendere delle decisioni, oppure di sciogliere conflitti di coppia o a migliorare il proprio rendimento o il clima che si respira in un certo ambiente come la scuola o il lavoro.
In particolare il Rebirthing può essere praticato durante la gravidanza, anche in vista di un parto più dolce e naturale. La gravidanza è un periodo estremamente importante, anche per il benessere futuro della persona.
Nonostante non ne sia consapevole, il bambino ha un sistema di autoregolamentazione delle sue funzioni, che gli consente di proteggere il suo sistema nervoso e i suoi polmoni. Si sa per esempio che i bimbi nati da madri fumatrici sono tendenzialmente sotto peso. Questo perché il bimbo istintivamente invia un maggior apporto di ossigeno al cervello a discapito dello sviluppo degli altri organi e della sua crescita ponderale. Si attua quindi una sorta di scelta istintiva.
Già durante la gestazione il cervello del bambino riceve una serie di impulsi, sensazioni, informazioni che per ogni individuo sono diverse e conducono ad uno sviluppo differente. Queste sensazioni e informazioni formano la base per lo sviluppo emotivo della persona.
Ad esempio un bambino non desiderato, la cui mamma non vive la gravidanza con gioia, avvertirà su di sé questa negatività e sentirà di dover affrontare la vita contando esclusivamente su se stesso. Questo potrebbe portarlo a nutrire pensieri di solitudine oppure di ribellione verso chi non lo ha desiderato.
Il periodo della gestazione e il momento della nascita provocano nella nostra mente il cosiddetto imprinting, ovvero un insieme di sensazioni e pensieri, che possono condizionare anche di molto la vita futura, ad esempio non consentendo un approccio sereno con gli eventi che accadono.
Il Rebirthing in questo senso può essere di valido ausilio sia per la mamma che per il bambino. Durante la gravidanza si può lavorare col respiro per aiutare a gestire i timori e le paure che normalmente accompagnano la gestazione e il pensiero del parto. In questo modo anche il bimbo potrà svilupparsi più armoniosamente, non dovendo proteggersi in alcun modo e vivendo secondo i suoi ritmi naturali e il parto sarà quindi più dolce. E’ innegabile infatti che la causa di gran parte dei parti difficili proviene da cause psicologiche, dalla paura del dolore, che pure fa parte naturale dell’evento.
Con le tecniche di respirazione del Rebirthing si cerca di ridurre il pensiero del dolore lavorando sul respiro, di visualizzare e allenare la mente a vivere il parto come un evento bello e positivo. Anche la serenità del bambino ne guadagna, dopo poche ore dal parto i bimbi di donne che praticano queste tecniche sorridono tranquilli tra le braccia della mamma.
Durante la gravidanza la donna può avvertire il dolore del parto come una sorta di condanna inevitabile e vivere anche il periodo della gestazione con paura e fatica. I nove mesi dell’attesa sono invece un’occasione di crescita e di maturazione, che può essere adeguatamente sfruttato per sviluppare le proprie potenzialità, superando il timore del dolore connesso al parto.
Superando queste paure ataviche e tutte le problematiche psicologiche che può portare una gravidanza, inclusi i disagi di coppia ad esempio o il senso di inadeguatezza che la donna può provare di fronte all’evento che sta per vivere, si può avere un parto più dolce, un travaglio veloce e quindi un rapporto che nascerà positivamente con il proprio bambino. Una positività che poi durerà nel tempo.





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