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 Parto dolce e naturale: il Lotus Birth, nati con la placenta

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MessaggioTitolo: Parto dolce e naturale: il Lotus Birth, nati con la placenta   Parto dolce e naturale: il Lotus Birth, nati con la placenta EmptyMar 04 Gen 2011, 12:49

Il Lotus Birth è un metodo di nascita in cui il cordone ombelicale non viene reciso dopo il parto. Il bimbo rimane così attaccato alla placenta. Il cordone si distacca dall’ombelico spontaneamente circa 3 o 4 giorni dopo la nascita. Questo contatto con la placenta fa sì che il bimbo riceva dopo la nascita il sangue placentare, che è molto importante per la creazione del sistema immunitario. La separazione dalla mamma è così più graduale e si potrà creare quello che viene definito corpo eterico, ovvero la parte di noi che permette la percezione delle sensazioni, invisibile all’occhio.

Il metodo è stato ideato da Clair Lotus Day, un’infermiera americana che possedeva il dono di vedere l’aura delle persone, ossia quel campo energetico che circonda gli esseri viventi. Lei sosteneva che l’aura di quelli che non avevano subito il taglio del cordone fosse più integra, per cui decise di applicare per prima questa pratica per la nascita di suo figlio, nel 1974. La metodologia è stata poi ripresa e sviluppata da altri, che ne hanno diffuso l’utilizzo.

Il Lotus Birth ha, secondo i suoi sostenitori, molteplici vantaggi.

La trasfusione del sangue placentare è completa : La placenta è per il feto un vero organo, ha il suo stesso DNA e lo aiuta durante la gestazione a svolgere diverse funzioni vitali. Dopo la nascita però questo organo viene separato dal neonato, sottraendo una grossa quota di sangue che rimane dentro la placenta.

Diminuisce l’incidenza di anemie: Il sangue placentare è molto ricco di ferro e di altre sostanze che aiutano la costituzione del sistema immunitario. Lasciare quindi al bimbo la placenta nei primi giorni di vita limita l’incidenza di anemie.

Apporto di cellule staminali: E’ noto che il cordone ombelicale è molto ricco di cellule staminali, tant’è che se ne incoraggia la donazione e molte coppie optano per la conservazione a fini omologhi. Si possono quindi immaginare i benefici che può trarre un bambino dalla trasfusione completa del sangue placentare così ricco di cellule staminali.

Minore incidenza di trasfusioni e di stress respiratorio per i prematuri

Maggior apporto di nutrienti, vitamine, minerali e anticorpi materni. Miglior risultato dell’allattamento.

Minore possibilità di danni cerebrali e danni agli organi. Migliore funzionalità renale.

Si evitano le infezioni del cordone e dell’ombelico. La guarigione dell’ombelico è più rapida.

Si evita il tetano neonatale.

Il neonato ha più tempo per stabilire il proprio regime respiratorio: l’attivazione della respirazione autonoma, necessaria alla sopravvivenza dopo la nascita, richiede un apporto di sangue. La perdita di una parte del sangue, che rimane nella placenta, crea al bimbo uno stress, dovuto al fatto di dover produrre quello che gli serve in un tempo molto breve. La conseguenza è una iper produzione di adrenalina, che impatta negativamente sulla vita emozionale e fisica del neonato. Si è osservato che il primo respiro di un bambino collegato alla placenta è meno doloroso di quello di uno cui sia reciso subito il cordone e questo è dimostrato dai riflessi sul viso e dal pianto. Addirittura fino agli anni 80 si riteneva che il taglio del cordone (e quindi la mancanza di ossigeno) inducesse il primo respiro, per cui la recisione era immediata per impedire (questa era la credenza) che il suo sangue defluisse nella placenta. Secondo la metodologia Lotus Birth invece la realtà è completamente opposta: la mancata separazione dalla placenta permette che il sistema respiratorio si sviluppi senza traumi, la stessa ossigenazione cerebrale continua senza interruzioni aiutata dal flusso placentare fino a che il bambino non è in grado di respirare bene autonomamente.

Il fegato e i reni sono supportati per smaltire le tossine dovute alla nascita

Sono ottimali gli imprinting positivi: le sensazioni che si hanno dal momento in cui veniamo concepiti sono immagazzinate nel nostro corpo, grazie alla memoria cellulare. Anche avvenimenti che non possiamo ricordare a livello cerebrale, quindi, sono insiti nel nostro corpo. Il nostro carattere e le nostre attitudini dipendono anche da queste informazioni che anche se non ne siamo coscienti ci appartengono. Anche il taglio del cordone viene “ricordato”, come un trauma che può indurre nel bambino l’imprinting dell’abbandono e della sottrazione di risorse che erano “sue”. Questo trauma può indurre problematiche nei futuri rapporti sociali. Diversamente, applicando il Lotus Birth, si permetterà un distacco più naturale, che si rifletterà anche sulla stabilità emozionale del bambino, anche nella sua età adulta. Interrompere bruscamente infatti la capacità che il bimbo possiede nella vita uterina di autoregolamentazione delle proprie funzioni attraverso la placenta può creare un senso di inadeguatezza e sfiducia nelle proprie possibilità, disistima. L’assenza di trauma nel momento del primo respiro rende il bimbo più fiducioso e determina un ingresso nella vita più sereno. Infine la mancata separazione da una sorta di proprio “gemello” sviluppa un corretto senso di considerazione dell’altro e in sostanza un rapporto col prossimo più equilibrato.

Integrazione dell’esperienza di nascita e del periodo appena successivo: anche se il cordone viene reciso dopo che smette di pulsare, nel cuore della placenta c’è ancora una forma di vita cui il bimbo era connesso. La placenta continua a trasferire al neonato energia e messaggi subliminali anche dopo la nascita. Mantenendo il legame, il rapporto tra il bambino e la placenta continua e si nota come il bimbo ne sia consapevole e felice. I genitori che l’hanno vissuto raccontano di aver visto il proprio figlio abbracciare e toccare la placenta così come lo vedevano farlo in utero e di aver notato come egli rimanesse attento mentre i genitori si prendevano cura della placenta come prescrive la metodologia Lotus Birth. Il momento prossimo alla separazione viceversa provocava nel bambino un senso di irrequietezza. Questo momento può variare anche di parecchio da bambino a bambino, ma in media arriva dopo 3 o 4 giorni.

Maggiore facilità alla creazione del legame familiare

Riduzione dei rischi di emorragia post partum per la madre. Riduzione dell’incidenza della depressione post partum: la placenta, dato che continua a trasfondere sangue al bimbo, si riduce di volume, per cui è più semplice e spontanea la sua espulsione. I rischi di infezione e di cattiva cicatrizzazione inoltre sono eliminati,per cui la mamma non avrà l’incombenza di doversi occupare di questo aspetto. L’ombelico guarirà più rapidamente. Il papà è molto coinvolto, poiché in genere gli viene richiesto di occuparsi della placenta. E’ stato notato inoltre che se ci sono altri fratellini, questi reagiscono generalmente in modo naturale alla vista della placenta. La mamma avverte di star dando al suo bimbo un modo spontaneo e dolce di venire al mondo e si sente così maggiormente realizzata. Questo eviterà anche problematiche depressive.

Rispetto del diritto dell’essere umano di essere donatore consenziente

Rispetto del diritto alla salute: il corpo eterico, di cui abbiamo già parlato, è quello che percepisce le sensazioni, quindi anche il dolore. Un danno che si verifichi nel corpo fisico si riflette anche in quello eterico. Il taglio del cordone e la conseguente separazione dalla placenta interviene prima che il corpo eterico sia completato, per cui evitare questa pratica significa mantenere l’integrità dell’individuo. La placenta infatti deriva dalla specializzazione di una parte delle cellule che si suddividono dopo la fecondazione, ha la stessa “composizione” del bambino, svolge importanti funzioni nella vita intra uterina, è una sola cosa col bimbo.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il taglio immediato del cordone ombelicale è una procedura invasiva che andrebbe evitata, a favore di un taglio tardivo o addirittura di nessun taglio. Ma allora perché spesso vi si ricorre? Non esistono giustificazioni scientifiche per questa pratica, se non questioni di velocizzazione dei tempi. Il bimbo è più facile da spostare ed esaminare, se è separato dalla sua placenta.

La natura ha invece previsto che la separazione avvenga gradualmente e spontaneamente, al momento giusto. I sostenitori del Lotus Birth ritengono addirittura che l’ingombro della placenta e quindi la minore “maneggevolezza” del bambino contribuiscano a tenere lo stesso più vicino alla mamma, il che consente di creare quel legame essenziale alla relazione madre-figlio.

Queste considerazioni sembrano confermate dall’osservazione del comportamento animale. Gli scimpanzè, ad esempio, che vengono ritenuti affini all’uomo, lasciano al placenta attaccata al cucciolo e attendono che questa si stacchi spontaneamente. Nei primi giorni di vita del piccolo lo trasportano delicatamente insieme alla sua placenta. Le femmine di molti altri mammiferi poi la mangiano dopo il parto e attraverso l’allattamento ne passano le proprietà nutritive ai piccoli.

Per la gestione della placenta fino al distaccamento si dovranno utilizzare alcune accortezze.
Innanzi tutto la placenta andrà posta in un colino posto in una ciotola, accanto al bimbo. La placenta andrà lavata il prima possibile, asportando i coaguli di sangue che contiene, e dovrà essere mantenuta più asciutta possibile, tamponandola. Sollevando il bimbo, si dovrà porre attenzione a non dare strappi al cordone e si dovranno usare vestiti ampi allacciati sul davanti. La placenta si potrà lasciare nel colino oppure si potrà avvolgere in un panno di cotone, che andrà sostituito giornalmente. Vanno evitati materiali plastici perché impediscono l’areazione. Per agevolare il trasporto alcune donne preparano una borsa oppure usano una federa di cotone. Dopo 24 ore si potrà cospargere la placenta di sale marino su entrambi i lati. La procedura andrà ripetuta ogni giorno. Se lo si preferisce si potranno mettere delle gocce di oli essenziali o cospargerla di erbe aromatiche. Il cordone, asciugandosi, potrebbe piegarsi male, ma basterà bagnarlo leggermente e asciugarlo per ridargli la forma. Molto importante: non tirare per facilitare il distacco, che avverrà da solo al momento giusto.

Informazioni dettagliate anche riguardo le strutture che facilitano la pratica del Lotus Birth e le ostetriche che possono assistervi, si possono richiedere all’indirizzo: info@lotusbirth.it.

Le notizie di questa scheda sono tratte dal sito www.lotusbirth.it
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